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Una suocera troppo vicina può rompere l’armonia familiare con il neo-marito? La psicologa Nadia Giorgi risponde con una storia…
Finalmente insieme nel nostro nido! Lo abbiamo arredato con gioia e devo dire con molta collaborazione. Io e Federico abbiamo gli stessi gusti, per fortuna non abbiamo litigato per il colore della cucina o l’altezza del letto. Amarsi è anche questo: andare d’accordo nel quotidiano, nella condivisione di progetti, rispettando i nostri desideri individuali.
Non gli ho ancora detto quel che mi sta disturbando.
Il nostro appartamento è al secondo piano di un bel condominio circondato da un piacevole e rasserenante giardino. Un po’ fuori città, ma comodissimo per raggiungere le nostre sedi di lavoro. C’è un piccolo particolare che non sono riuscita a far presente a mio marito, quando abbiamo deciso per quell’appartamento. I suoi genitori sono stati molto carini, disponibili: ce lo hanno ceduto, rinunciando a quelle stanze che iniziavano ad essere troppe per loro due. Infatti avevano due appartamenti attigui. In uno ci aveva abitato il suocero di mia suocera e morto il nonno di Federico avevano unito le due abitazioni, facendo una porta comunicante. Sì insomma questo avrei voluto dire a mio marito: “prendiamo in considerazione l’idea di chiudere, almeno con una chiave, la famigerata porta”. Eppure lui non sembrava notare questo particolare, valutare cosa avrebbe potuto significare lasciarla aperta. Io sì. Temevo l’invadenza, la disattenzione, il bisogno di sua madre di essere servizievole con il figlio o di non rinunciare ad averlo sempre sott’occhio. Mi sentivo l’ansia navigare nella pancia e fantasticavo quali armi avrei dovuto affilare per ostacolare questo infausto processo.
Perché mi era così difficile parlarne a Federico? Non sarebbe stato più vantaggioso seguire il detto “uomo avvisato mezzo salvato”? E invece no! Così quel che temevo è accaduto e Carla, mia suocera, ha iniziato a scorrazzare, ignara del disturbo che ci (o mi ?) arrecava.
Oggi è il mio compleanno. Federico ha lasciato sul tavolo, stamattina presto, prima di uscire, un pacchettino con una gran coccarda verde e un gigantesco biglietto colorato. Mi ha dato un bacio, facendomi gli auguri, mentre ancora sonnecchiavo nel letto, ma non mi ha detto nulla del regalino. Quando poi lui è uscito sono andata in cucina per sorseggiare il caffé, ho visto. Ho letto il bigliettone, realizzato con una nostra comica foto del viaggio in Canada “…Auguri amore mio, ti amo e ti conosco….non c’è bisogno di parole. Questo pensiero per il nostro nido. Ermeticamente mia, Federico!”. Sono sorpresa, curiosa apro il pacchettino. Meraviglioso maritino!
Dentro luccica qualcosa in metallo, una splendida chiave per la toppa.